Prendete un
attore che fino a pochi anni fa non era mai salito alla ribalta per doti
(professionali) particolari né per la scelta dei film da interpretare. Poi
prendete un attore che fa un film ogni solstizio d’inverno che cade in un
giorno dispari in cui piove. Metteteli a recitare insieme. Ecco, avete creato Dallas Buyers Club.
I due attori in
questione sono, rispettivamente, Matthew McConaughey (ribattezzato per semplicità McCoso) e Jared Leto.
Il primo è
conosciuto per aver interpretato svariate commedie romantiche durante gli anni
2000, tra cui Prima o poi mi sposo (2001), Come farsi lasciare in 10 giorni (2003), A casa con i suoi (2006) e La rivolta delle ex
(2009). È conosciuto anche per la vita privata e le sue scorribande (citofonare
arresto del 1999). Tornato alla ribalta nel 2012 per il ruolo in Magic Mike,
più per il sex appeal che per il film in sé, è nell’occhio del ciclone
mediatico da qualche mese per il ruolo di Ron Woodroof, al quale vengono
diagnosticati 30 giorni di vita dopo aver scoperto di essere affetto dal virus
dell’HIV.
Dopo un'iniziale rifiuto della diagnosi perché convinto di non poter aver contratto una malattia alla quale solo gli omosessuali sono esposti, Woodroof decide di combattere il destino al quale sta andando incontro e parte per il Messico, nel tentativo di trovare un’alternativa alla nefasta spirale distruttiva in cui sta precipitando. Suo compagno di viaggio è Rayon, transgender tossicodipendente e sieropositivo che incontra inizialmente l’ostilità dell’omofobo antieroe.
Nasce così
un’intesa e, successivamente, un’amicizia che legherà i due personaggi fino a
sfociare nella costituzione di un attività, il Dallas Buyers Club del titolo,
per aiutare le persone affette da HIV a prolungare le proprie aspettative di
vita grazie a un'alternativa al metodo promosso dai medici e dalla FDA (Food and Drug
Administration), che sembra avere scarsi risultati.
Parlando ora di
Jared Leto, negli anni abbiamo potuto notare come nell’ultimo decennio abbia
scelto pochi ruoli durante la sua carriera cinematografica (alla quale,
comunque, affianca quella di cantante come frontman dei 30 Seconds to Mars), ma
particolari e complessi. Mi riferisco in particolare all’ Harry Goldfarb di
Requiem for a Dream, a Mark Chapman di Chapter 27 o al più recente Rayon. Tutti
ruoli dalla personalità complessa e per i quali è stato richiesto un cambio
radicale estetico, in termini di peso e trucco.
A prescindere
dalla pericolosità di cambi così radicali a cui ogni tanto penso, spero che non
venga utilizzata da Hollywood come specchietto per le allodole per attirare
attenzione sul film di turno (ricordo che un cambiamento radicale è stato
adottato recentemente anche da Christian Bale in American Hustle, ma basti
pensare anche a Charlize Theron in Monster, film che le valse una statuetta
dorata come Miglior attrice protagonista). Non basta perdere venti chili o
prenderne dieci se poi di base non c’è un vero talento e una grande
interpretazione.
Fortunatamente,
non è questo il caso.
Woodroof e Rayon
sono entrambi dei gran personaggi, molto ben caratterizzati (ecco, forse avrei
dato un po’ più spazio al secondo), per i quali sono arrivate quest’anno due
nomination agli Oscar.
Dallas Buyers
Club è uno dei film con più nomination, arrivando a collezionarne ben 6. I
pronostici danno McConaughey e Leto come vincitori nelle loro categorie. Verrano smentiti oppure
riusciranno a trainare il film verso la vittoria?
- Nomination Miglior film
- Nomination Miglior attore protagonista a Matthew McConaughey
- Nomination Miglior attore non protagonista a Jared Leto
- Nomination Miglior sceneggiatura originale
- Nomination Miglior montaggio
- Nomination Miglior trucco e acconciatura
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